16Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.
17Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. 18Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio.
19E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. 20Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. 21Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio".
Dio nel suo Figlio si è dato a noi senza misura perché avessimo la vita e vita in pienezza. E continua a farlo. Dio non si pone limiti amando perché è amore e solo amore. Ciò che desidera è la nostra piena felicità, cosa che ci è tanto difficile credere anche perché abbiamo di Dio un’idea sbagliata, demoniaca, tante volte. Lo pensiamo come l’essere distaccato irraggiungibile, pronto a parci pagare anche il più piccolo screzio. Oppure nemmeno ci pensiamo, ritendo la sua esistenza niente più che un’ipotesi astratta. Se vogliamo sapere qualche cosa di Dio abbiamo solo un modo per farlo: guardare alla vita di Gesù di Nazareth. In lui, in quanto ha vissuto e detto troviamo i tratti caratteristici di Dio. Credere pertanto è accettare che Dio sia proprio come Gesù e certo Gesù ha sovvertito ogni altra idea di Dio, ma anche di essere umano così come la logica di questo mondo ci propone e di cui vediamo gli effetti nefasti in questo tempo di guerra e di grave pericolo per tuta l’umanità derivante dalla nostra riluttanza a un cambiamento di stili di vita che salvi il nostro pianeta dall’autodistruzione. Il giudizio, ci avverte il vangelo odierno, è questo: la luce è venuta nel mondo ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce. Non è quanto sta avvenendo anche oggi? Chi fa la verità, al contrario di chi la rifugge, viene verso la luce. Non teme di manifestare il suo operare perché non ha nulla da nascondere e lo fa anche se questo può causargli opposizione e perfino il martirio.