15 mar 2023
Non sono venuto a demolire Mt 5,17-19
Scritto da Piergiorgio |
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17Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. 

18In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. 19Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli.

Per comprendere al meglio il vangelo abbiamo bisogno dell’aiuto degli esperti, degli studiosi della scrittura. Il brano alla nostra attenzione oggi è uno di quelli che, se letto in modo letterale e così come ce lo presenta questa traduzione, può trarre in inganno. Secondo il biblista Alberto Maggi il termine corretto che usa l’evangelista non è abolire, ma demolire e ciò che intende dire il Signore è che lui non è venuto a demolire la promessa di Dio al suo popolo, l’instaurazione del suo Regno, ma a portarla a compimento, cioè far sì che il sogno di Dio per il suo popolo si realizzi secondo il suo volere così che nessuno fosse più bisognoso e si realizzasse una vera fraternità tra tutti. Premessa per questa realizzazione è che si assuma le beatitudini come criterio di vita. Il Regno di Dio “avviene non accumulando le ricchezze, ma condividendo le proprie, non attraverso il dominio, ma attraverso il servizio” (A. Maggi) Nella logica di Gesù i comandamenti trasmessi da Mosè sono paragonabili, mi si passi il paragone, alle rotelline che sostengono i bambini nei loro primi tentativi di imparare ad andare in bicicletta, mentre per chi accoglie il messaggio evangelico, la proposta di Gesù, è richiesto uno sviluppo umano e spirituale tale da renderli “superflui” perché ci si lascia guidare dall’amore di Dio e dalla forza del suo Spirito, che ci abilita a vivere nello spirito delle beatitudini e mossi solo dal suo amore, non da divieti e o permessi accordati da una legge, sia pure divina.

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