Doveva essere orribile e traumatizzante, anche se imbottiti di alcool per far fronte alla paura e al terrore che li assaliva quando arrivava l'ordine di partire all'assalto delle trincee nemiche durante il primo conflitto mondiale.
Farlo significava, oltre a esporsi al fuoco nemico, affrontare , se necessario all'arma bianca, i nemici che apparivano uomini in tutto uguali , anche se vestiti con un'altra divisa. Sbudellare un uomo, sia pure nemico, guardandolo negli occhi doveva essere sconvolgente per la maggior parte dei combattenti. Tali esperienze, accanto a molte altre che la guerra, le battaglie e la vita in trincea comportavano, diedero origine a quelle situazioni, oggi conosciute come disturbo da stress post-traumatico, che portarono a definire chi ne era colpito, scemo di guerra, a causa delle manifestazioni fisiche e psicologiche che li contraddistinguevano . Era un'espressione popolare, riferita a soldati che avevano subito gravi traumi psicologici e manifestavano disturbi mentali quali: perdita di sonno, confusione, mutismo, ecc. I soldati che tornavano dal fronte con la psiche distrutta sovente non erano creduti, erano ritenuti impostori e spesso venivano internati in manicomio. Domanda: chi erano i veri scemi di guerra? I soldati traumatizzati che tornavano dal fronte o i comandanti, dal più alto in grado all'ultimo caporale, che in una catena ininterrotta di obbedienza servile costringevano alle azioni più feroci poveri contadini e operai che non avevano alcuna ragione per sbudellare coetanei con gli stessi sogni di vita e di futuro? Più che scemi, ovvero soggetti privi di intelligenza, lenti di mente, deficienti, idioti, molti di costoro meriterebbero la qualifica di criminali. Cosa c'è infatti di più criminale che togliere la vita a persone, per giunta innocenti, senza giustificazione? Ma è quanto avviene in tutte le guerre. A differenza di quelle odierne, "perlomeno" in quel lontano conflitto i contendenti molto spesso erano costretti a guardarsi negli occhi, al punto tale da giungere, in talune situazioni, perfino a fraternizzare. Oggi è quasi tutto demandato alle macchine e alla tecnologia. Si uccide guardando uno schermo e sparando su sagome come in un videogioco , ma tutto avviene come è accaduto sempre: con gente in alto che comanda e gente più sotto che obbedisce per convinzione, per necessità, per timore, per mestiere. Scegliete voi la motivazione. A muovere tutto è solo la convenienza, il denaro e il potere. Su questi tre principi si regge ogni guerra, che ingrassa i già sazi e gaudenti. Anche al giorno d'oggi, a pagare la famelica avidità di soldi e potere, come in passato, è la povera gente, civili o soldati che siano. Se la gente comune comprendesse, quanti troni verrebbero rovesciati.
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