Talvolta mi domando se non sia contraddistinto da un senso di pessimismo il mio sguardo sulla realtà, sul mondo. Ovunque mi giri non vedo altro che violenza, o così mi appare se apro un giornale, guardo un TG, o seguo un qualche approfondimento.
E certo di violenza ne è agita molta nel mondo. Non mi riferisco solamente alle guerre in atto, ma anche a livello sociale e privato. Difficile non sentirsi travolgere da un senso di angoscia, dolore e anche di impotenza. Per restare in casa nostra le cronache di questi giorni ci hanno parlato (magari poco per non disturbare chi potrebbe intervenire a porvi rimedio) delle tragiche condizioni delle nostre carceri, di rivolte e tentativi di evasione. Poco hanno indagato le ragioni del malessere che ne sono la causa. Grande spazio invece con anche risvolti di pruderie non necessarie per i tragici omicidi a opera di giovani o giovanissimi che alla domanda del perché di quanto fatto non sanno fornire alcuna risposta. Poi giù e giù lungo le giornate trascorse tanti episodi di bullismo che evidenziano problemi di grande immaturità, disagio, mancanza o insufficiente presenza di figure adulte di riferimento in grado di aiutare nella crescita umana di bambini e adolescenti. E ancora, l’onnipresenza dei vari scenari di guerra con il quotidiano bollettino di vittime: per lo più numeri senza storia né volto. Anche delle guerre (certo c’è chi le racconta con professionalità giornalistica) in genere si tende a fornirci notizie che non ci rovinino troppo l’appetito, ma per chi voglia saperne di più è possibile farlo; basta volerlo. Personalmente non riesco più a interiorizzare i volti delle vittime – specie dei bambini! – perché hanno raggiunto numeri da togliere il sonno. È vero per altro che ne basterebbe anche soltanto uno per avere in odio ogni tipo di guerra. Mi chiedo come possano dormire (e dormono bene, si sa!) i signori della guerra, i costruttori e i venditori di ordigni di morte…
Eppure, anche se difficile, è doveroso sperare. Sperare che finisca la notte che ci avvolge, non per qualche miracoloso intervento da parte di un qualche Dio (anche se credo che Dio non dorma e non sia assente come potrebbe sembrare), ma perché, anche se fa molto meno rumore, il bene agisce nel mondo. Anche questo è necessario volerlo vedere, e come la tenue fiamma di una candela smorta può illuminare la notte più buia, anche il bene che opera attraverso migliaia di persone nei modi più disparati, ovunque nel mondo, alla fine illuminerà questa nostra notte oscura e metterà in luce responsabilità, codardie e cattiverie di quanti oggi si nascondono dietro cortine fumogene di giustificazioni stolte.
Grazie per aver letto questo articolo.