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Sento compassione per la folla Mt 15,29-37
03 dic 2025
Sento compassione per la folla Mt 15,29-37
Scritto da Piergiorgio |
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In quel tempo, Gesù giunse presso il mare di Galilea e, salito sul monte, lì si fermò.

Attorno a lui si radunò molta folla, recando con sé zoppi, storpi, ciechi, sordi e molti altri malati; li deposero ai suoi piedi, ed egli li guarì, tanto che la folla era piena di stupore nel vedere i muti che parlavano, gli storpi guariti, gli zoppi che camminavano e i ciechi che vedevano. E lodava il Dio d’Israele.

Allora Gesù chiamò a sé i suoi discepoli e disse: «Sento compassione per la folla. Ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare. Non voglio rimandarli digiuni, perché non vengano meno lungo il cammino». E i discepoli gli dissero: «Come possiamo trovare in un deserto tanti pani da sfamare una folla così grande?».

Gesù domandò loro: «Quanti pani avete?». Dissero: «Sette, e pochi pesciolini». Dopo aver ordinato alla folla di sedersi per terra, prese i sette pani e i pesci, rese grazie, li spezzò e li dava ai discepoli, e i discepoli alla folla.

Tutti mangiarono a sazietà. Portarono via i pezzi avanzati: sette sporte piene.

Pietro, in Atti 10,38, riassume con poche e incisive parole quanto Matteo, più ampiamente, riporta in questo brano del Vangelo , come Gesù di Nazaret passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui. La compassione del Maestro non è, come talvolta forse ci capita di pensare o, peggio ancora, di credere di imitare, un semplice sentimento, un moto dell'anima che non trova compimento in una qualche azione concreta a favore di chi si trova nel bisogno. No. Gesù, che certamente vive intensamente sentimenti di bene, di empatia nei confronti delle persone che incontra sul suo cammino, quei sentimenti li traduce in azioni che risanano, guariscono , liberano e saziano ogni tipo di fame; da quella di senso a quella fisica. Tutto questo perché il Padre che lui è venuto a raccontare desidera e vuole la felicità piena dei suoi figli. Dio si manifesta, ordinariamente, attraverso l'agire di noi uomini. Noi possiamo essere carezza e tenerezza del Padre e quindi capaci di suscitare in quanti incontriamo la sua lode, oppure falsi testimoni che spingono a bestemmiare il suo nome, a seconda che la nostra compassione per le ferite fisiche e morali delle persone sia autentica, oppure di semplice facciata. A noi la scelta.

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