19 gen 2022
Àlzati, vieni qui in mezzo! Mc 3,1-6
Scritto da Piergiorgio |
Letto 2685 volte | Pubblicato in Sulla tua parola
Dimensione carattere Riduci grandezza carattere incrementa grandezza carattere
Valuta questo articolo
(0 voti)

3 1 Entrò di nuovo nella sinagoga. Vi era lì un uomo che aveva una mano paralizzata, 2e stavano a vedere se lo guariva in giorno di sabato, per accusarlo.

 3Egli disse all'uomo che aveva la mano paralizzata: "Àlzati, vieni qui in mezzo!". 4Poi domandò loro: "È lecito in giorno di sabato fare del bene o fare del male, salvare una vita o ucciderla?". Ma essi tacevano. 5E guardandoli tutt'intorno con indignazione, rattristato per la durezza dei loro cuori, disse all'uomo: "Tendi la mano!". Egli la tese e la sua mano fu guarita. 6E i farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro di lui per farlo morire.

Con poche pennellate l’evangelista Marco riproduce una scena di grande potenza evocativa in grado di gareggiare con i quadri dei più grandi pittori. Leggendo il breve resoconto ci pare di rivivere la scenda descritta con tanta maestria. Gli sguardi degli astanti sono all’erta per vedere se quel Gesù che hanno in sospetto tornerà a infrangere il sabato, il riposo che lo stesso Dio osserva e che non è lecito violare. Quanti occhi anche oggi di benpensanti scrutano quanti sono mossi, nel loro agire, dal desiderio di fare il bene, quello concreto, quello possibile, di chi versa nel bisogno, non peritandosi di accertarsi che il loro agire metta in discussione norme, leggi, che, anziché essere a beneficio delle persone, nella loro asetticità finiscono con l’imprigionarle; schiavizzarle. Gesù di Nazareth capovolge quei paradigmi che ci costringono dentro le strette maglie del politicamente corretto e lo fa mettendo al centro di quel consesso religioso l’uomo dalla mano paralizzata. Alzati, gli dice, e vieni qui in mezzo! Ecco ciò che siamo chiamati a fare anche noi: mettere al centro della nostra attenzione, al centro del nostro pensare, agire, volere, l’uomo/la donna nel loro bisogno di essere riconosciuti quale misura del tutto. Mettere al centro il loro bene. Non un bene astratto, ma il bene concreto, vitale, del momento. Quando agiamo così, stiamone certi, insorgeranno farisei e erodiani anche contro di noi.

1 iscritti

Iscrizione ai commenti

Ricevi le notifiche via email quando un nuovo commento viene aggiunto in questo intervento.
Vai Su