È bello (e più facile) parlare di don Guerrino Zalla ai tempi (nostri) di papa Francesco. L’atmosfera che respiriamo ce lo fa apparire ancora più vivo, più vero.
Crollano, per così dire, ad una ad una le reticenze, i sottovoce, i bisbigli che hanno accompagnato gli anni più «bollenti» della sua vita e quelli più vicini a noi, dopo la sua morte, avvenuta nel 2006. Sì, era stato un «bravo» prete, però…
L’ipocrisia clericale (e di molti laici «contagiati») è sempre attiva e incide profondamente negli stati d’animo e nelle espressioni esteriori quando si «giudica» una persona. […]
Il libro di Piergiorgio Bortolotti ci restituisce, a parer mio, un ritratto autentico, vero, profondo di don Guerrino Zalla, con l’accortezza, non da poco, di farci rivivere anche la «temperie» reale che ne ha accompagnato la vicenda personale e umana, i fatti, le lotte, le attese, le delusioni. Straordinario!
Dalla prefazione di Marcello Farina
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