Un semplice sguardo stupito; un anelito che viene dal cuore, un grido di gioia oppure di dolore. Il sentire o il pensare che si fa talvolta parola, altre volte, resta muto… Ma Qualcuno mi ascolta: sempre. Ne sono certo, anche se non ricevo risposta; non sempre, e non come mi aspetto. L’Amore, però, comunica anche col silenzio. A me parla anche in quello…
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Ricevi le notifiche via email quando un nuovo intervento viene aggiunto in questa categoria.È vuota la casa
ove risuonano, ancora,
voci a me care.
È enorme
questo silenzio sospeso
come attesa senza respiro.
Ascolto
una risposta sperata,
ma è muto il telefono,
resta chiusa la porta
d’ingresso
Non voglio chiudere il cuore.
Veglierò nell’attesa
del giorno che viene
Tu, Signore,
dai speranza, se vuoi.
E donami sempre
e ancora di amare
Compagna fedele di giorni
passati,
sei tornata!
Nel silenzio
mi avvolge il tuo abbraccio…,
ora sei la signora
di casa.
Siedi accanto,
ma sei muta.
Il tuo volto è invecchiato;
eppure non è brutto,
come nei giorni passati,
quando,
tra la nebbia del pianto,
ti gridavo: non voglio!
Tu mi hai tolto gli affetti.
Li hai rubati per sempre?
Nel silenzio ripenso…;
piango un pianto sommesso.
All’Amore rivado,
a quello che ho sempre cercato:
desiderio
follia
ricerca e tormento,
storia
speranza.
Ora mi guardi,
sorridi;
fai un cenno con gli occhi.
È di Lui che sei ancella.
Lo capisco… qui dentro.
Luce,
caldo accogliente,
come carezza
che toglie il gelo di dosso
la sera.
Presenze vive,
affettuose,
che danno sicurezza.
Volti vicini,
eppur lontani,
ma nel ricordo vivi.
È dono partecipato
e ridonato ancora,
perché la vita si rinnovi,
ora.
Il tuo volto, Signore:
mille presenze.
Mille presenze:
il tuo volto, Signore.
Ed io bambino,
io cresciuto,
io finalmente libero.
E tu, mio Volto,
tu, mia Pace,
tu, mio Determinante,
che mai, mi sarà tolto.