Un semplice sguardo stupito; un anelito che viene dal cuore, un grido di gioia oppure di dolore. Il sentire o il pensare che si fa talvolta parola, altre volte, resta muto… Ma Qualcuno mi ascolta: sempre. Ne sono certo, anche se non ricevo risposta; non sempre, e non come mi aspetto. L’Amore, però, comunica anche col silenzio. A me parla anche in quello…
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Ricevi le notifiche via email quando un nuovo intervento viene aggiunto in questa categoria.Terra riarsa,
dimenticata,
come il sudore antico
che ti rese fertile,
nella pochezza del raccolto.
Zolle rinsecchite,
trascurate,
e qualche sperduto fiore
che annuncia primavera.
Io,
piccolo grumo di niente,
solitario,
a calpestar sentieri cancellati
persino nel ricordo
Silenzio,
pieno di voci amiche,
che si rincorrono in pensieri,
nitidi come l’alba.
Giorni pieni di vita,
di povertà vissuta
con dignità.
Vita chiassosa a volte;
tal altra,
più sonnacchiosa,
come i meriggi infiniti
dell’estate.
Ed io,
bambino taciturno
ed incantato,
di quel frusciar
di vita…
La Pace,
è questo silenzio palpabile…
È come carezza tenera;
presenza umana, qui,
del mio Dio.
Sono
uomo pauroso
piccolo
vile.
Eppure io non dispero,
perché mi sento amato,
da te, Signore,
per ciò che sono.
Ferito,
mi raccogli.
I graffi miei, tu li conosci:
i passi incerti,
i tentativi,
le mille cadute.
E se coerenza o eroismo,
io cerco,
tu non ne vedi…
Mi vedi con il vestito
fatto da te;
quello più bello:
mi vedi nudo.
Mentre tramonta il giorno,
avanzi felice;
fra i pruni mi hai trovato,
mi issi in spalla,
no, non perdermi più.
E’ passata la morte.
La nera signora
ha falciato ogni cosa:
silenzio assoluto,
pianto sommesso,
strazio nel cuore.
E’ passata la morte.
-Dov’eri, Signore,
quando stavamo per prender ristoro,
finire il passeggio, terminare il lavoro?-
Avevamo negli occhi
i volti più cari
ed è passata la morte.
-Dov’eri, Signore,
quando il buio ci avvolse,
improvviso silenzio,
angoscia, terrore,
e a decine venimmo strappati,
travolti, rapiti?-
C’era sole là in cielo
ed è passata la morte.
-Dov’eri, tu, uomo,
quando distruggevi e inquinavi,
quando solo il profitto cercavi,
e il guadagno era il tuo solo tesoro?
Preparavi un sentiero fiorito
alla morte.
Dov’eri?
Perché solo ora ricordi e mi invochi?
Son sepolto anch’io assieme a loro:
non è il fango a coprirmi,
ma il tuo grande egoismo.-
-Perdona… Signore; perdona!