Terra riarsa,
dimenticata,
come il sudore antico
che ti rese fertile,
nella pochezza del raccolto.
Zolle rinsecchite,
trascurate,
e qualche sperduto fiore
che annuncia primavera.
Io,
piccolo grumo di niente,
solitario,
a calpestar sentieri cancellati
persino nel ricordo
Silenzio,
pieno di voci amiche,
che si rincorrono in pensieri,
nitidi come l’alba.
Giorni pieni di vita,
di povertà vissuta
con dignità.
Vita chiassosa a volte;
tal altra,
più sonnacchiosa,
come i meriggi infiniti
dell’estate.
Ed io,
bambino taciturno
ed incantato,
di quel frusciar
di vita…
La Pace,
è questo silenzio palpabile…
È come carezza tenera;
presenza umana, qui,
del mio Dio.