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Letto 2670 volte | Pubblicato in Sono forse io il custode di mio fratello?

Martellano insistenti,

arrovellano la mente,

dipingono il mio

Volto:

di smorfie e di sorrisi.

Le mani le accarezzano;

le scacciano;

disputano afferrandole,

oppure le allontanano,

lasciandomi spossato.

Sono presenze scomode

che affollano i miei giorni;

son come pioggia insipida

raggi di sole smorto

guizzi di pesce viscido

morso di serpe infida.

… Poi mi accarezza il vuoto;

languido mi ristora

come fatal sorriso,

di dama a cavalier errante…

Dentro la mia armatura,

attendo nuovamente

il Drago…

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