Che dire? Ascoltando quanto viene divulgato in questi giorni circa un piano di pace per la guerra in Ucraina, mi sorge spontaneo pensare che tutto sia stato, fin dall'inizio dell'invasione russa, un colossale imbroglio a spese degli ucraini. So bene che nella valutazione degli storici di domani si dovrà tener conto anche di tutto quanto successo in precedenza, a partire dal 2013/2014, ma quanto sta accadendo ora, a mio modestissimo avviso, non fa che confermare che la guerra non è imputabile, come hanno tentato di farci credere, alla sola responsabilità di Putin, dipinto come nuovo Hitler, ma anche agli interessi geo-strategici degli USA ai quali l'Europa si è servilmente adattata, rinunciando a recitare un suo autonomo ruolo, magari proprio al fine di scongiurare che scoppiasse la guerra e ricercando, attraverso la diplomazia, di risolvere le questioni conflittuali insorte. Non ho mai nutrito particolare simpatia per Zelensky, ma ora che si trova tra l'incudine e il martello di una scelta che sarà comunque tragica e dolorosa, mi muove a compassione perché se c'è una cosa che a me appare chiara, è che lui e il suo popolo sono stati strumentalizzati per scopi che evidentemente esulavano dalla difesa del diritto internazionale violato, dalla difesa di principi e valori solennemente declamati dai compagni d'avventura di ieri, oggi pronti a voltargli le spalle. Strumentalizzare , infatti, significa, come nota l'enciclopedia Treccani, servirsi di qualcuno o di qualcosa, o anche di un evento, di un fatto, di una situazione, esclusivamente come mezzo per conseguire un proprio particolare fine. È ben vero che una pace, sia pure brutta, è sempre preferibile a una guerra, ed io mi sono sempre dichiarato contro quella guerra, pur riconoscendo la legittimità degli aggrediti a difendersi. Quello che ho ancor più detestato è stato l'atteggiamento dei governi occidentali, da quello USA in primis con Biden , ai governi europei, compreso il nostro, che si sono spinti a far credere che fosse possibile sconfiggere una potenza come la Federazione Russa , purché a morire fossero gli ucraini, illudendoli che bastasse una sempre più abbondante fornitura di armi. Non so cosa sarà deciso nei prossimi giorni e come si evolverà la situazione. Credo di poter prevedere come si comporteranno i nostri governanti che fino a ieri avevano facile gioco ad affermare: avanti fino alla vittoria. Cambieranno presto slogan: dobbiamo essere realistici e porre fine ai combattimenti. Nel frattempo continueranno a spendere ingenti risorse per gli armamenti, a dirci che dobbiamo prepararci a una guerra futura e a pagare le loro scelleratezze con un welfare sempre più povero e inadeguato, anche perché è previsto che noi europei ci accolliamo costi per la ricostruzione nell'ordine dei 100 miliardi. Per gli ucraini sarà anche peggio. Saranno soli a piangere i loro morti e a chiedersi se davvero non era possibile arrivare a un accordo molto prima e in condizioni migliori. A festeggiare saranno i due lestofanti che non hanno scrupoli di alcun genere nel ricavare vantaggi politici, di immagine e economici accordandosi nella divisione del bottino.

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