Vorrei avere braccia grandi
per abbracciarvi tutti,
stringervi a me come si fa tra amanti.
Vorrei poter raccogliere,
con le mie stesse mani,
le vostre amare lacrime
e accarezzarvi il viso
in modo delicato
come si fa con fiori
nati su terre avverse
percosse dalla violenza.
Voi siete preziosi e unici
ciascuno nel proprio essere
ma non per chi vi uccide,
smembra oppure mutila,
incurante del vostro piangere.
Vorrei tracciare sorrisi
sui vostri volti esausti,
farlo con tanti colori
quante le ferite infertevi,
poi correre con tutti voi
su immensi prati verdi,
rincorrere aquiloni
e con quelli librarsi in alto.
Vorrei un cuore grande
capace di farvi sentire
che batte solo per voi.
Vorrei… ma posso davvero poco.
Sono solo un pover’uomo
smarrito e addolorato per così tanto dolore
scagliatovi addosso da adulti
che hanno venduto al diavolo
avanzi di senso morale
decidendo che la guerra è un gioco a Monopoli
per accrescere i loro forzieri.