In quel tempo, mentre camminavano per la strada, un tale disse a Gesù: «Ti seguirò dovunque tu vada». E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo».
A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Gli replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va’ e annuncia il regno di Dio».
Un altro disse: «Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia». Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro è adatto per il regno di Dio».
Diciamocelo con franchezza, la sequela del Signore, che pure desideriamo e magari coltiviamo come ideale di vita, si scontra dentro di noi con le preoccupazioni più diverse che talvolta possono diventare anche opposizione . Questo perché non abbiamo introiettato la bellezza e la grandezza dell'essere suoi discepoli. Se comprendessimo davvero la ricchezza di cui siamo investiti, mettendoci con umiltà e fiducia al seguito del Maestro, le difficoltà, pur presenti e inevitabili, ci apparirebbero sotto una luce diversa. È proprio, così credo, questo nostro non essere del tutto conquistati dalla sua proposta di vita che ci fa assomigliare a quello che chiede di seppellire prima il padre, cioè avere ancora del tempo per valutare i sì e i no del dono offerto dal Signore, oppure a colui che chiede il tempo per salutare quelli di casa, vale a dire intrattenere ancora (per quanto tempo?) quei vincoli, quei rapporti che ci tengono prigionieri anziché avere il coraggio di rompere con quanto ci impedisce di procedere liberi verso la nostra piena realizzazione umana e spirituale, pur in mancanza di nidi, tane e cuscini su cui posare il capo per riposare, ma pienamente fiduciosi nel Padre, il cui aiuto e sostegno è assicurato.
Oggi celebriamo la memoria di santa Teresa di Lisieux, una giovane donna di grande spessore umano e spirituale che non ha esitato a rispondere con entusiasmo e sollecitudine alla chiamata ricevuta, divenendo nel breve arco di tempo esempio di santità e fiducia illimitata nell’amore del Padre.