Tu.
Tu mi rubasti un sogno,
che pur mi era caro,
prezioso,
grande;
anche se ormai nascosto,
dentro i meandri,
di un pensiero
incerto.
Bastò il tuo sguardo birichino;
poche parole bisbigliate,
quasi furtive,
in quella sera complice
di maggio.
Lasciai ogni incertezza…
Con te nel cuore,
con dentro il cuore
te soltanto,
percorsi, solitario,
sentieri sconosciuti
e nuovi.
M’era compagna la fantasia,
con le lusinghe sue
e tanti sogni.
Il tuo sorriso… (Dio, il tuo sorriso!),
la luce che avevi dentro gli occhi,
le parole rubate lungo strada
all’imbrunire,
riempirono i miei giorni…
E non mi accadde più,
da allora.
Era l’armonia
totale;
la tenerezza
fatta vita;
… un’ubriacatura,
che io chiamavo
amore.