Ero come
un piccolo micio
che fatica a camminare
da solo;
che zampetta impacciato,
scivolando un po’ sghembo
Un piccolo, fragile,
gracile micio:
a cui mancava Qualcosa…
… per scorrazzare festoso,
alla scoperta del mondo.
Con poco mi schiantavo:
un rimprovero, una carezza
travisata;
un sussurro vigoroso.
E allora mi staccavo dal suolo…
planando sopra cieli di luce…
Nessuno mi poteva seguire;
neppure lo sgomento,
dipinto sul viso
dei miei genitori,
quando riprendevo colore.
Ma agli dei fui caro
per burla…
Forse volevano,
soltanto impaurire,
chi mi cresceva
con amore.
O forse,
ed è la cosa più vera,
il cibo spoglio di allora,
non bastava a nutrire
il fragile micio che ero.