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Giornata della memoria
Letto 3340 volte | Pubblicato in Sono forse io il custode di mio fratello?

Volano corvi

nel cielo ferrigno d’inverno;

paiono, strappi, rattoppi,

in un panno lasciato guastare.

 

Nel vento corrono esili voci

di memorie lontane,

come luci smorzate dal buio.

 

Ora sono preghiera,

domanda;

grido d’ aiuto.

 

Implorano di non  scordare.

 

Di nuovo risuonano passi marziali

di stivali ferrati:

sbandati in angoli oscuri,

coscienze assopite,

genti confuse che stanno

a guardare.

Anche oggi;

come sempre;

… come allora.

 

Il morbo maligno, mortale,

si ammanta con parole d’onore:

sicurezza, giustizia, diritto, decoro.

 

Si diffonde; alligna nel corpo,

nella mente  di tanti.

 

Quanto è scarsa, di breve durata,

la memoria.

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