Stavi seduto lì
su quella panca,
l’ultima cosa
che avevi scelto
tu.
La vita,
le staffilate sue,
aveva inferte
sopra quelle tue,
mischiandone
i contorni.
E nella mente tua
non si marcavan più
le differenze,
fra queste e quelle
Così interrogavi me,
quasi responso,
chiedendo:
sei diventato uomo tu;
ora dì, come?
E io tacevo,
con rispettoso ascolto,
e mi chiedevo,
non senza turbamento,
chi fra noi due
lo fosse per
davvero.