Lo scorrere dei giorni, il passare degli anni e delle stagioni, concorre a comporre la sinfonia della nostra vita. Qualche volta vestiamo i panni di direttore d’orchestra; qualche altra, somigliamo a un unico strumento e, altre ancora, ci ritroviamo spettatori.
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Ricevi le notifiche via email quando un nuovo intervento viene aggiunto in questa categoria.La foglia arlecchina d’autunno,
che dal ramo più basso del tiglio,
saltella nel vuoto,
appesa a un filo di ragno,
pare farmi boccacce.
Una folatina di vento la strappa
dall’improvvido appiglio,
scagliandola verso nuovi orizzonti
e pare danzare felice su in alto.
Noi, quando il filo che ci lega alla vita,
s’imbatterà in chi lo recide,
dove andremo?
Verso quale orizzonte?
…e sapremo farlo con gioia?
Il sole che ha bucato, oggi, le nubi,
dopo giorni piovosi, e un po’ sfacciati,
preme e incalza, fa balzare fuori di casa,
come lucertole, l’estate, dagli spacchi dei muri.
Il viale, guardaspalle del torrente,
che a tratti, schiumando, rumoreggia,
e a tratti scorre lento,
borbottando sottovoce,
si è riempito, oggi, di gente,
la più varia.
Chi passeggia scalpitando;
chi procede e avanza invece piano,
C’è chi siede su una panca, solo,
in disparte;
chi racconta del tempo che è
passato
e chi tace…
esplorando con gli occhi
del suo cuore,
la vita che fluisce leggerissima…
… nel passo di una suora
che si regge a fatica col bastone,
negli sguardi di anziani che camminano
stringendosi per mano,
su visi di bambini addormentati,
accarezzati da raggi di sole birichini,
che li solleticano amabilmente,
senza svegliarli.
Profuma di terra, oggi, l’aria.
Profuma di vita, la terra.
Profuma di speranza, la vita,
nel ricordo di morti ammazzati
che ci hanno indicato il cammino.