Lo scorrere dei giorni, il passare degli anni e delle stagioni, concorre a comporre la sinfonia della nostra vita. Qualche volta vestiamo i panni di direttore d’orchestra; qualche altra, somigliamo a un unico strumento e, altre ancora, ci ritroviamo spettatori.
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Ricevi le notifiche via email quando un nuovo intervento viene aggiunto in questa categoria.Già cadono,
le foglie più stanche,
in questo autunno
incipiente.
Altre,
in cui martellano flebili
guizzi
di vita,
sui rami degli alberi,
mutano ogni giorno
colore.
Soltanto sui parapetti dei ponti
che uniscono le sponde del torrente,
che mormora la sua sfiancata
canzone,
un intreccio variopinto di fiori,
induce nel cuore speranza,
in questo tempo di morte.
L’ordito e la trama del tessuto
festoso,
che rallegra la vista, passando
nei pressi,
è fatto da mani di uomo,
come quello sanguinario,
feroce,
spietato,
che, più vasto e di intreccio
complesso,
aggroviglia tanti, troppi
luoghi
nel mondo.
Dietro le schermo piatto,
di questa mia consolle,
immagino volti noti,
e altri sconosciuti;
occhi nei quali brilla,
una luce che mi sorregge,
cuori curiosi e caldi,
pulsanti tutti di vita.
Nel dialogo che si dipana,
silente e a tratti sospeso,
come le stelle su in cielo,
mi chiedo, non senza timore,
chi doni, e cosa, di più.
Voi tutti, miei cari lettori,
avete la meglio su di me.
Così, dal profondo del cuore,
libero un grazie che possa raggiunger
ciascuno, assieme all’augurio più caro
di un Nuovo, felice e proficuo Anno
con me.
Parlottano con flebile voce
palpitando sulle foglie dei platani,
poi cadono a terra e si tacciono,
le gocce di pioggia,
stamane.