Notte ammaliante,
favola che torna a narrarsi,
dentro l’oscurità che mi avvolge,
come abbraccio cercato
troppo a lungo.
La volta del cielo ha miriadi di occhi
stasera;
guardano stupiti la terra.
E poi osservano incuriositi
questa scaglia di niente; perdonabile,
che son io.
Il soffitto del mondo ora lacrima
lassù,
in alto:
sono scintille di gioia
che attraversano l’aria immota,
disperdendosi tutt’attorno.
Cerchi silenziosi di vuoto
mi cadono addosso dall’alto,
e si frangono,
prima ancora di toccar suolo.
Una musica erompe da dentro:
suono d’archi leggeri.
Sussurra, fluttua danzando,
come nebbia al mattino
Chiudo gli occhi.
Assaporo la Pace.