In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagoga, entrò nella casa di Simone. La suocera di Simone era in preda a una grande febbre e lo pregarono per lei.
Si chinò su di lei, comandò alla febbre e la febbre la lasciò. E subito si alzò in piedi e li serviva. Al calar del sole, tutti quelli che avevano infermi affetti da varie malattie li condussero a lui. Ed egli, imponendo su ciascuno le mani, li guariva. Da molti uscivano anche demòni, gridando: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli li minacciava e non li lasciava parlare, perché sapevano che era lui il Cristo. Sul far del giorno uscì e si recò in un luogo deserto. Ma le folle lo cercavano, lo raggiunsero e tentarono di trattenerlo perché non se ne andasse via. Egli però disse loro: «È necessario che io annunci la buona notizia del regno di Dio anche alle altre città; per questo sono stato mandato». E andava predicando nelle sinagoghe della Giudea.
Il Dio narrato da Gesù, è un Dio nomade; un Dio che ama gli spazi aperti, la strada, il cammino e non l'aria viziata e stagnante delle abitazioni chiuse e neppure quella satura d'incenso degli edifici sacri. C'è, da parte degli uomini, il bisogno quasi istintivo di voler trattenere questo Dio nomade . È quanto hanno cercato di fare le folle che rincorsero il Signore che si era ritirato in un luogo deserto, tentando di trattenerlo. Trattenerlo perché? Ma perché una persona come lui che risana e guarisce fa comodo; è utile. Non è forse quanto corriamo il rischio di fare anche noi quando riduciamo la nostra fede a "Do ut des", espressione latina che significa "io do affinché tu dia"? È quanto a me pare di osservare in quanti, abbiamo esempi illuminanti, purtroppo, a livello di governanti nazionali e internazionali, che pretendono sequestrare come loro proprietà, spacciandosi per unici e veri rappresentanti di "Dio", comunque lo intendano, per così calpestare e opprimere intere categorie di persone o addirittura popoli, considerati nemici di quel loro "Dio", pertanto soggetti da sopprimere. I veri seguaci di Cristo non possono mettersi al servizio di costoro, ma con lui e come lui, mettersi in cammino per "annunciare la buona notizia di Dio anche ad altre città".