È la storia, meglio una storia, o ancora, la testimonianza di una esperienza, quella dell’autore, e di quanti hanno dato vita, in primo luogo don Dante Clauser, alla cooperativa Punto d’Incontro, centro di accoglienza per persone senza dimora.
Il testo presente in quarta di copertina
Questo è il racconto di una piccola-grande follia evangelica. È la storia del Puntod’incontro, la «casa dei barboni» fondata nel 1977 nel cuore di Trento da don Dante Clauser, il prete dei poveri (il Margine ha pubblicato la sua autobiografia La mia strada), e da un gruppo di amici animati da un inguaribile desiderio di giustizia sociale e di fraterna accoglienza degli ultimi. Tra difficoltà e delusioni il miracolo riesce.
Il «Punto» diventa un’oasi per chi non ha più un tetto, un pasto, affetti, appoggi, nemmeno più la fede in se stesso. Piergiorgio Bortolotti ci dà un racconto vivissimo e sereno, profondo e scanzonato di questa «pazza famiglia» eternamente in subbuglio dove lo scandalo della povertà, coi suoi drammi e i suoi sorrisi, le sue schiavitù e le sue liberazioni, diventa una straordinaria scuola di vita.
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