In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo. Il regno dei cieli è simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra».
Il vocabolario al termine tesoro dà il significato di ingente quantità di monete e oggetti preziose, grande ricchezza. E non sono poche le persone che rincorrono, nei modi più diversi, anche illeciti, truffaldini e pure violenti, all’occorrenza, per tentare di procurarsi un tesoro di tal fatta. Così come non sono poche le persone che ritengono che la felicità possa derivare dall’accumulo di beni e denaro, incuranti di quanti stanno loro accanto. Il Maestro è a tutt’altro tesoro che invita a rivolgere la nostra attenzione: il regno dei cieli, nella versione di Matteo, oppure regno di Dio. Cos’è questo regno? Non si tratta di qualcosa che sta sopra le nuvole, ma di permettere al Padre di regnare sulla nostra vita profondendo il suo amore. Lui, la fonte di ogni bene autentico già opera in questo senso, ma ha solo noi per poterlo esprimere e noi possiamo permetterglielo vivendo nello spirito delle beatitudini. Il regno è come un tesoro nascosto nel campo o una perla preziosa non perché sia riservato a pochi privilegiati ma perché richiede una assunzione di responsabilità una volta conosciuto il messaggio evangelico e coerenza nel viverlo.