In quel tempo, Gesù si ritirò verso la zona di Tiro e di Sidòne. Ed ecco, una donna cananea, che veniva da quella regione, si mise a gridare: «Pietà di me, Signore, figlio di Davide! Mia figlia è molto tormentata da un demonio».
Ma egli non le rivolse neppure una parola. Allora i suoi discepoli gli si avvicinarono e lo implorarono: «Esaudiscila, perché ci viene dietro gridando!». Egli rispose: «Non sono stato mandato se non alle pecore perdute della casa d’Israele». Ma quella si avvicinò e si prostrò dinanzi a lui, dicendo: «Signore, aiutami!». Ed egli rispose: «Non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». «È vero, Signore – disse la donna –, eppure i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni». Allora Gesù le replicò: «Donna, grande è la tua fede! Avvenga per te come desideri». E da quell’istante sua figlia fu guarita.
Ci sono degli snodi nella vita del Maestro che hanno per protagoniste le donne. Donne niente affatto remissive o timorose e che, come nel caso della cananea – una straniera – contribuiscono in qualche modo ad aprire spazi di riflessioni per noi che leggiamo oggi il vangelo, ma con tutta probabilità anche allo stesso Gesù storico. Se è vero, come è vero, che in quanto uomo, come annota l’evangelista Luca, cresceva in età, sapienza e grazia, non è da escludere che anche nella sua vita pubblica da adulto l’incontro con le persone e con le varie situazioni in cui si imbatteva siano servite a farlo maturare nella conoscenza della sua missione e della volontà del Padre. La donna del brano evangelico odierno è stata certamente una di queste. Io leggo così la risposta di Gesù alla sua richiesta di aiuto (Non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini) e poi a fronte a quanto gli replica la donna, un immediato cambio di atteggiamento e l’accoglienza di quella sua pressante richiesta. A noi, così mi pare, l’insegnamento che ce ne viene è che la fiducia piena, l’affidarci senza riserva alcuna al Signore può davvero farci conseguire qualunque cosa buona.