In quel tempo, Gesù disse: «Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro.
Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero»
Alla scuola del Maestro possiamo imparare ciò che davvero conta nella vita e così comprendere che quanto ci chiede non è un fardello gravoso ma un peso leggero. Perché? Perché ciò che ci è richiesto dal Signore, prendere su di noi il suo giogo, è quello di cui abbiamo bisogno per vivere una vita non sprecata. E qual è il suo giogo? È la libertà di figli amati da Dio Padre che ci abilità a vivere a immagine del Figlio Gesù. Sono molte le schiavitù alle quali ci assoggettiamo senza frapporre resistenza alcuna nell’illusione di ricavarne soddisfazione: denaro, possesso, moda, affari, consumismo ecc. A ben riflettere, nessuna di queste cose riesce davvero a farci sentire realizzati. Magari ci saziano, ma non ci soddisfano. La consapevolezza del nostro essere mortali e l’umiltà di riconoscerci bisognosi ma amati da Dio può, al contrario, costituire quell’autentico ristoro di cui abbiamo bisogno vitale.