15Guardatevi dai falsi profeti, che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci! 16Dai loro frutti li riconoscerete.
Si raccoglie forse uva dagli spini, o fichi dai rovi? 17Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; 18un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. 19Ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. 20Dai loro frutti dunque li riconoscerete.
C’è un solo modo per riconoscere i veri discepoli del Cristo: i frutti che producono. Frutti di bene, di generosità, di altruismo, di dedizione al bene degli altri. A parole, a proclami si rimane a zero. Possiamo anche proclamare ai quattro venti che siamo discepoli di Gesù di Nazareth, scrivercelo in volto, esibire tutti i simboli religiosi che vogliamo, ma se la nostra condotta smentisce quello che a parole sosteniamo, siamo soltanto dei bugiardi e somigliamo a quegli alberi infruttuosi che non servono a niente, se non a far legna da bruciare. Più chiaro di così, non poteva essere il Maestro. Allora non ci rimane che metterci umilmente alla sua sequela e operare secondo il suo Spirito. Lui ci saprà indicare in modo certo la strada da percorrere e come comportarci in ogni frangente, passando dalle parole ai fatti, dal dire la fare e più ancora al vivere in modo coerente producendo frutti sostanziosi di bontà.