In quel tempo, Giovanni disse a Gesù: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva». Ma Gesù disse: «Non glielo impedite, perché non c'è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di noi è per noi».
Ci sono cristiani che non sanno accettare che ci possano essere persone di altre fedi o di nessuna fede che fanno del bene, magari anche meglio di loro. Ce ne sono altri che ritengono di essere i soli possessori della verità o che la verità sia possesso esclusivo del proprio gruppo, dimenticando che nessuno di noi possiede la verità, semmai dalla verità siamo posseduti. Gesù non è un esclusivista, lui sa vedere il bene in ogni persona e sa rallegrarsi del bene che c’è in ciascuno perché chi lo compie non può che essere mosso dal medesimo Spirito che, come il vento, “soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è di chiunque è nato dallo Spirito" (Giovanni 3,8). Noi tutti siamo ugualmente chiamati a operare per rendere presente il Regno di Dio, anche quanti non sono “dei nostri”, e chi può impedire loro di compiere miracoli nel “suo nome”, ovvero ispirandosi, coscienti o meno, agli stessi valori che hanno informato la vita del Signore Gesù?