In quel tempo, [Gesù, alzàti gli occhi al cielo, pregò dicendo:] «Padre santo, custodiscili nel tuo nome, quello che mi hai dato, perché siano una sola cosa, come noi.
Quand'ero con loro, io li custodivo nel tuo nome, quello che mi hai dato, e li ho conservati, e nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della perdizione, perché si compisse la Scrittura. Ma ora io vengo a te e dico questo mentre sono nel mondo, perché abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia. Io ho dato loro la tua parola e il mondo li ha odiati, perché essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li custodisca dal Maligno. Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Consacrali nella verità. La tua parola è verità. Come tu hai mandato me nel mondo, anche io ho mandato loro nel mondo; per loro io consacro me stesso, perché siano anch'essi consacrati nella verità».
Il Signore ha a cuore la nostra felicità, desidera che sia pienezza della sua gioia; gioia che nasce dalla sua comunione intima profonda con il Padre. Prega il Padre che siamo custoditi nell’unità, nella comunione perché solo così possiamo essere credibili agli occhi di quanti sono in ricerca del vero, del bene. Diversamente non faremmo che ripetere la logica del mondo che ci dovrebbe essere estranea, pur vivendo, al pari di tutti, in questo mondo, che siamo chiamati ad amare collaborando a trasformarlo in un giardino nel quale sia bello per tutti vivere. Mostreremo di essere consacrati nella verità, non tanto presupponendo di possederla, propagandandola attraverso la nostra parola, la nostra scienza, la nostra teologia, ma quando la vivremo con umiltà e fede indefettibile nel Signore Gesù vivendo come lui ha vissuto, facendoci dono agli altri, amando senza misura.