21Partito di là, Gesù si ritirò verso la zona di Tiro e di Sidone. 22Ed ecco, una donna cananea, che veniva da quella regione, si mise a gridare: "Pietà di me, Signore,
figlio di Davide! Mia figlia è molto tormentata da un demonio". 23Ma egli non le rivolse neppure una parola. Allora i suoi discepoli gli si avvicinarono e lo implorarono: "Esaudiscila, perché ci viene dietro gridando!". 24Egli rispose: "Non sono stato mandato se non alle pecore perdute della casa d'Israele". 25Ma quella si avvicinò e si prostrò dinanzi a lui, dicendo: "Signore, aiutami!". 26Ed egli rispose: "Non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini". 27"È vero, Signore - disse la donna -, eppure i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni". 28Allora Gesù le replicò: "Donna, grande è la tua fede! Avvenga per te come desideri". E da quell'istante sua figlia fu guarita.
Ci sono degli atteggiamenti da parte di Gesù, così come sono narrati nei vangeli, che suscitano ad una prima lettura un certo sconcerto. Quello descritto nel vangelo di oggi è uno di quelli. Molti predicatori si sbizzarriscono talvolta nel presentare delle spiegazioni volte a giustificare il Signore e non si accorgono, così facendo, di offrire un pessimo servizio. Perché non ammettere che Gesù, in quanto uomo, si possa essere trovato di fronte a delle occasioni che lo hanno per così dire messo in crisi (nel senso etimologico di scelta), che lo hanno costretto a rivedere in qualche misura il suo agire? Questo non lo renderebbe meno credibile; tutt’altro. Ci sono degli snodi nella vita di Gesù, come scrive Lilia Sebastiani nel suo libro Svolte[1] che hanno rappresentato per lui un progresso nella comprensione della sua missione. La donna cananea, con la sua grande fede, tale da meritarle l’elogio stesso di Gesù, lo ha spinto ad aprirsi ai pagani. “La vita nuova che Gesù è venuto ad offrire – scrive la Sebastiani – è troppo importante e decisiva per rimanere riservata, limitata alle attese di un popolo solo. Anche se concepita così all’inizio, dovrà poi necessariamente estendersi anche ad altri, all’umanità intera”.