39Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. 40Anche voi tenetevi pronti perché, nell'ora che non immaginate, viene il Figlio dell'uomo".
41Allora Pietro disse: "Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?". 42Il Signore rispose: "Chi è dunque l'amministratore fidato e prudente, che il padrone metterà a capo della sua servitù per dare la razione di cibo a tempo debito? 43Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così. 44Davvero io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi averi. 45Ma se quel servo dicesse in cuor suo: "Il mio padrone tarda a venire" e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, 46il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l'aspetta e a un'ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli infedeli.
47Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; 48quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche. A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più.
Per seguire Gesù, per essere come lui, per somigliargli, dobbiamo liberarci dalla mentalità che porta a sentirci padroni degli altri, anziché servi. Chi si comporta da padrone è già di per sé fuori, lontano dallo spirito che dovrebbe animarlo, che è quello di chi serve, a somiglianza del Maestro che lava i piedi dei discepoli. È una tentazione sempre presente, specie in chi riveste ruoli di responsabilità, ma avere tale ruolo significa procurare vita agli altri, non certo approfittarsene per fare i propri interessi, emarginando tutti gli altri. Chi spadroneggia sui fratelli, dentro la comunità cristiana, o non conosce il Padre di Gesù, o ha di Dio una immagine da schiavo. Non ha compreso quanto sia stato gratuitamente amato e, pertanto, quanto gratuitamente deve a sua volta amare.