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In Europa è allarme per il primo caso di ebola in Spagna e giustamente si corre ai ripari, ma quanto avviene là dove le persone muoiono a centinaia, quanto ci tocca davvero? quanto ci inquieta e cosa facciamo realmente per porvi rimedio?
La cosa peggiore che può capitare alle persone non è tanto di essere oppresse da qualcuno ma che questo avvenga con il loro stesso consenso. Mi pare che stia in questo la ragione principale di preoccupazione in questi nostri tempi.
In tempi di riforma del mercato del lavoro, di scontro sull’articolo 18, di messa in discussione di diritti che sembravano acquisiti, la parabola del vangelo di domani offre dei buoni spunti per qualche riflessione.
Probabilmente nessuno, quanto papa Francesco, ha avuto, in questi nostri tempi, parole tanto decise e dure contro la guerra. Mi chiedo cosa ne pensino quanti, professandosi credenti, o omaggiandolo esteriormente, in realtà tendono a glissare la denuncia senza appello che fa delle ragioni vere che stanno alla base di ogni guerra. Il discorso che ha tenuto a Redipuglia, vale la pena riportarlo per intero.
«Sono molti i ragazzi che pensano che la guerra sia gloria, è solo inferno. Dovete passare questo ammonimento alle generazioni future. Penso alla guerra con orrore». Potrebbero sembrare parole di un convinto pacifista
31 ago 2014

RESTIAMO UMANI

Oggi più che mai, oggi più di ieri, la sfida che è posta davanti a tutti noi, è quella di rimanere umani. Crescere in umanità a dispetto di tutto, senza lasciarci travolgere da quanto di terrificante avviene nel mondo, aumentando la spirale di odio e di violenza che avrebbe soltanto il potere di travolgerci in una tragedia non paragonabile a quelle che l’umanità ha già conosciuto in passato.
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