28Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro.
29Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. 30Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero".
Perché il giogo del Signore è dolce e il suo peso leggero? Perché ciò che ci chiede è semplicemente ciò di cui abbiamo bisogno per vivere una vita piena, non sprecata. Sono molti i gioghi proposti dal mondo, dalla moda, dalla finanza, dalla economia, dagli affari, dal consumo fine a se stesso e via elencando, ma nessuno di questi, al di là della iniziale fascinazione riesce davvero a far sentire le persone realizzate. Magari sazie, sì, come quando si fa una brutta indigestione, ma poi arriva la nausea e la necessità di ricorre alla purga per liberare l’intestino. La mitezza e l’umiltà proposte dal Signore, al contrario, donano l’autentico ristoro necessario al nostro vivere, vincendo ogni genere di stanchezza e oppressione.