In quel tempo, giunto Gesù all’altra riva, nel paese dei Gadarèni, due indemoniati, uscendo dai sepolcri, gli andarono incontro; erano tanto furiosi che nessuno poteva passare per quella strada.
Ed ecco, si misero a gridare: «Che vuoi da noi, Figlio di Dio? Sei venuto qui a tormentarci prima del tempo?». A qualche distanza da loro c’era una numerosa mandria di porci al pascolo; e i demòni lo scongiuravano dicendo: «Se ci scacci, mandaci nella mandria dei porci». Egli disse loro: «Andate!». Ed essi uscirono, ed entrarono nei porci: ed ecco, tutta la mandria si precipitò giù dalla rupe nel mare e morirono nelle acque. I mandriani allora fuggirono e, entrati in città, raccontarono ogni cosa e anche il fatto degli indemoniati. Tutta la città allora uscì incontro a Gesù: quando lo videro, lo pregarono di allontanarsi dal loro territorio.
Il brano evangelico di oggi è presente in tutti i Vangeli sinottici, ma con versioni diverse. L’episodio narrato è ambientato in territorio pagano, una terra d’oppressione dove vige una ideologia di potere e di ricchezza che conseguentemente comporta schiavitù e sottomissione per quanti sono emarginati, scartati. Nulla di nuovo sotto il sole, verrebbe da dire, tanto somiglia a molte realtà di sfruttamento e oppressione odierne. C’è solo l’imbarazzo della scelta nel decidere a quali situazioni vogliamo fare riferimento come esempi attualizzanti che evangelicamente ci interpellano, come gli indemoniati che si rivolsero a Gesù e che da lui ottennero liberazione. Anche oggi, come allora, portare liberazione a quanti sono soggiogati da poteri oppressivi comporta inevitabilmente confliggere con interessi palesi e occulti di quanti hanno tutto da perdere dalla liberazione umanizzante di chi sta all’ultimo gradino della scala sociale. Ma Dio, il Padre di Gesù, è con coloro che promuovono giustizia, pace e libertà per tutti i suoi figli, e non con chi li opprime.