Se importanza e memoria di ciò che hanno significato LIBERAZIONE si sono attenuate (o smarrite?) nel nostro Pese, la responsabilità è di tanti.
Non basta farne memora una volta all’anno, magari ripetendo quelle che possono apparire come delle stanche liturgie in qualche modo dovute. No, serve conoscenza storica, studio di ciò che sta all’origine di quel fenomeno di popolo che è stata la Resistenza e conoscenza di quanto da essa è fiorito e che ha trovato codificazione nella nostra Costituzione. Ma ancora non è sufficiente. Non basta conoscere la Costituzione, quanto in essa c’è scritto, bisogna far propri i principi fondamentali da essa sanciti, frutto di intenso dibattito, di incontro di pensieri, esperienze e visioni di vita diverse, ma capaci di dialogare arrivando a sintesi condivise. Per conoscere quei pensieri, quelle visioni di vita, quelle esperienze è necessario riallacciarsi a quanti, in modi diversi hanno combattuto per la libertà scegliendo da quale parte stare e rischiando la vita. Bisogna rifarsi alle lettere dei torturati e condannati a morte dai nazifascisti. Persone di tutte le estrazioni sociali; donne e uomini, giovani e meno giovani, credenti e non credenti, che avevano un sogno: una società libera, democratica, giusta e di eguali, nella quale a tutti fossero garantiti diritti a una vita dignitosa e buona e dove tutti fossero ugualmente importanti, non solo pochi privilegiati e meno ancora capi e capetti a cui obbedire senza fiatare. Come la vita, anche l’esperienza di una liberazione la si può trasmettere principalmente soltanto con l’esempio. Ciò che significa essere liberi, capaci di ragionare con la propria testa, scegliere in modo responsabile e agire mossi dal desiderio del bene comune lo si apprende da testimoni credibili. È di questi che oggi siamo carenti e là dove mancano profeti e testimoni, subentrano i surrogati. Ecco perché è più che mai urgente una nuova resistenza; un movimento di persone desiderose e capaci di scuotersi di dosso l’apatia che pare contrassegnare fin troppe persone, disposte a battersi in modo nonviolento per rinnovare nel profondo questo nostro Paese, così che termini come democrazia, antifascismo, libertà tornino ad essere concetti chiari, condivisi e il più largamente vissuti e praticati.