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POVERTÀ E DISUGUAGLIANZA: tra repressione e privilegio
Scritto da Piergiorgio |
Letto 131 volte | Pubblicato in Il mio blog
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I poveri fanno paura. La loro sola presenza induce angoscia perché ci ricorda la nostra stessa vulnerabilità, e allora quale diventa la ricetta per porre fine alla povertà? Togliere di mezzo i poveri.

Questo leggo nell'ordine esecutivo di Trump, che incoraggia i governi locali a togliere dalla strada i senza dimora per rinchiuderli in strutture per malati di mente o tossicodipendenti. Al danno si aggiunge anche la beffa, considerando che a quelle stesse strutture sono ridotti i finanziamenti, così come al comparto sanitario. Avviene negli USA quanto vediamo accadere anche in Italia e in Europa. L'impegno maggiore non è profuso nel contrastare la povertà, ma nel combattere i poveri attraverso misure repressive. In altri termini, non ci si domanda il perché delle situazioni di povertà e/o emarginazione, intervenendo sulle cause, ma si preferisce andare direttamente alle soluzioni, in genere improntate all'eliminazione di tutto ciò che disturba la vista di chi sta bene o relativamente bene, saltando a piè pari la fatica di analizzare i fenomeni e progettualità inclusive volte a ridare dignità a quanti l'hanno persa per rovesci della vita o perché spinti nel tunnel della povertà e della marginalità da un sistema liberista che affama porzioni sempre più grandi di popolazione e ingrassa quanti già obesi di ricchezza sfacciata. Non è un caso, infatti, che come certificato da indagini statistiche, i ricchi diventino sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri. Naturalmente, risorse e denaro per gli armamenti non accennano a diminuire; anzi, pare che le fabbriche di armi siano diventate i nuovi eldorado di bucanieri senza scrupoli che si arricchiscono alle spalle di chi impoveriscono, e in caso di guerra saranno comandati a combattere per continuare ad arricchirsi. Trump non è che uno dei tanti rappresentanti di quella categoria di squali ai quali della gente non importa nulla; ma solo del proprio benessere, della propria gloria, prestigio e ricchezza. Tanto è vero che, mentre ha emesso l'ordine esecutivo per incoraggiare a togliere dalle strade i poveri, al contempo non si è fatto scrupolo di dare il via ai lavori per la costruzione, alla Casa Bianca, di una sala da ballo del costo di 200 milioni, finanziata in parte da lui stesso e in parte da donatori. Agli scartati  di questa società ingiusta non rimane che cantare, con Giorgio Gaber: Barbera e champagne stasera beviam… Ai nostri dolor insieme brindiam

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