Si moltiplicano gli episodi di xenofobia e razzismo nel nostro Paese; basta scorrere la cronaca quotidiana per imbattersi in vicende che descrivono di insulti, di pestaggi nei confronti di immigrati, meglio se neri, oppure di scritte volte a sdoganare un passato buio e terribile della nostra storia, o più semplicemente (semplicemente?!!!) in dichiarazioni, prese di posizione di segno chiaramente persecutorio verso poveri, rom e migranti.
Quanto di peggio si annida nella pancia delle persone, ciò che in un passato recente magari si bisbigliava sotto voce in gruppi ristretti di persone ora pare aver trovato il via libera senza più alcuna remora, di alcun genere, quasi fosse diventato ciò che di più politicamente corretto si possa pensare, dire e fare. Non c’è alcun dubbio che in tutto ciò abbiano responsabilità pesanti quanti, tra i politici, hanno costruito il proprio consenso sulla paura, sul discredito degli avversari e delle istituzioni delle quali (purtroppo per noi) fanno parte. Ne parlano come fossero all’opposizione, delle istituzioni, sia di quelle nazionali che di quelle europee e ne fanno un uso del tutto personale quasi fosse cosa assolutamente normale e dovuta perché investiti dalla gente di un certo ruolo. Anche il modo sbracato di presentarsi fa parte dell’armamentario di questi soggetti, a voler significare che sì, loro sono in quel posto e il quel ruolo, ma non per essere diversi dagli altri, ma per mostrare che si può essere uguali anche alla canaglia pur rivestendo ruoli di responsabilità. È un modo sottile di accecare la gente, tanto più che nei ruoli ricoperti si continua a fare le stesse cose, e anche peggiori, di quelle commesse da altri in passato, dai quali ci si vorrebbe mostrare distanti e diversi. Naturalmente tutto questo fa parte del cinico gioco di chi mira ad avere sempre maggior potere e discrezionalità nel comandare. Per farlo c’è bisogno di avere nemici da indicare quali carpi espiatori e sui quali scaricare la rabbia della gente; rabbia per tutto ciò che non va o va male e così legiferare restringendo gli spazi di libertà e di dissenso. Non si avvedono gli stolti osannanti dell’uomo forte che qualsiasi legge ha o dovrebbe avere effetti su tutta la collettività, compresi loro. Ma coloro che inseguono il potere autoritario sanno bene come persuadere gli ingenui a mettersi da soli il cappio al collo, per questo assieme a leggi liberticide elargiscono pure prebende: contentini, spacciandoli per riforme epocali.