Tra poco sarà Natale, festa per gran parte delle persone, più di carattere commerciale che religioso e quando conserva qualche traccia di religiosità, per altri ancora, significa poco più che “prendere messa”, magari a mezzanotte e poi festeggiare.
Natale è anche qualche cosa di stucchevole, talvolta, per come è rappresentata la ricorrenza attraverso pubblicità e buoni sentimenti un tanto al chilo. Per gustare maggiormente l’appuntamento con ciò che di più significativo rappresenta il Natale, per chi lo voglia, si deve dunque andare più a fondo, magari – perché no? – aiutati dal silenzio esteriore e interiore. Parlo certo del Natale cristiano di ciò che rappresenta per i credenti e quanto richiama. È la celebrazione di un evento che ha cambiato il mondo. L’evento si chiama Gesù di Nazareth che già a partire dalla sua nascita ha introdotto nel mondo l’inizio dell’uomo nuovo, dell’uomo secondo il progetto di Dio, che si sarebbe ulteriormente pienamente rivelato nel corso della sua vita da adulto fino alla sua morte in croce e, per chi crede, la sua risurrezione. Cosa rappresenta e cosa ha rappresentato Gesù di Nazareth per chi ha guardato e guarda a lui? Direi soprattutto la speranza. La speranza della attuazione di ciò che, magari in forma inespressa, alberga nel cure di ogni uomo, di ogni donna. La speranza che sia possibile vivere una vita felice, gioiosa, fraterna, solidale tra tutti gli uomini e che queto tipo di esistenza possa avere un futuro oltre la morte. Capita talvolta di sperimentare pezzetti di vita caratterizzati così. Non si tratta soltanto di pure ipotesi di carattere filosofico, solo che poi, dinanzi alle difficoltà, alle contrarietà, alle fatiche del vivere, ci lasciamo facilmente persuadere di essere incorsi in qualche illusione. La speranza è simile a una luce tenue, che necessita di cura, attenzione e manutenzione. Può crescere fino a informare nel profondo la nostra esistenza, oppure attenuarsi fino a spegnersi. Dipende molto da come e quanto la coltiviamo. Il momento storico che stiamo attraversando non è certo dei migliori. Solo la speranza che si fa impegno concreto a favore degli altri può donarci giorni migliori. È questo il mio augurio a voi quattro lettori/lettrici: che possiate sentirvi ogni giorno più vivi e ricchi di umanità così da poter farne partecipi quanti incontrate.