Il mondo è sempre andato così, che ci volete fare? È questo più o meno il refrain di quanti stanno bene, o fingono di stare bene, nei confronti di coloro che al contrario questo mondo vorrebbero cambiasse perché non si riconoscono nel tipo di vita a cui sono costretti e che non vivono per scelta.
Quanti si battono per un mondo migliore, più giusto, diverso generalmente sono tacciati di essere degli illusi, degli ingenui o di voler seguire utopie irrealizzabili. Vale per le guerre, vale per l’economia, la finanza, l’ambiente, la crisi ecologica e pure per qualsiasi tipo di ideale che non sia conforme a quanto dettano i potenti del momento. Riguardo alla guerra ti dicono: e chi vuoi che non voglia la pace? Intanto però affermano che per arrivarci è necessario fare la guerra; arrivare a costringere il nemico a più buoni consigli. Tutto ciò che sta nel mezzo: utilizzo di armamenti sempre più micidiali, battaglie che conseguono soltanto morti, distruzioni, dolori a non finire dichiarano che sono una tragica necessità alla quale non si può sfuggire. Sul versante dell’economia, dal momento che non possono negare del tutto gli effetti perversi che il modello in auge produce, assicurano che si tratta soltanto di correggere qualche errore un po’ qui e un po’ là, ma che il modello in se stesso è l’unico che può produrre ricchezza e abbondanza di mezzi e risorse che poi in qualche misura gocciolerà anche su i meno fortunati. Anche la crisi climatica e ambientale in fondo non è così drammatica come vorrebbero farci credere i profeti di sventura – dicono costoro – si tratta soltanto di pazientare un po’, poi tutto si aggiusterà. La desertificazione in atto, i fenomeni atmosferici tragici che accadono, la siccità che imperversa, la fame che flagella milioni di persone, dal momento che sono cose che riguardano (chissà perché) sempre altri, non li tocca punto. Le dieci persone più ricche del mondo posseggono quanto la metà della popolazione mondiale. Tutto questo ci viene spacciato come normale, mentre non è normale tassare in modo appropriato ricchi e super ricchi, impiegare risorse adeguate non per gli armamenti ma per la scuola, la sanità, il lavoro, la cultura. Non è cosa normale godere di una casa, di un lavoro dignitoso e ben pagato, poter andare in pensione a una età in cui si possa ancora godere un poco la vita e con una pensione dignitosa. Non dover soffrire la fame, dover emigrare e non sapere più a che santo votarsi per conciliare il pranzo con la cena. Ciò che è ingiusto, disgustoso, insensato ci viene venduto come straordinario, indiscutibile, inevitabile. A questo si prestano in tanti, tutta gente che sta già bene o che dal fare da cassa di risonanza a chi decide e comanda, ne trae vantaggio. È come un grande spettacolo di illusionismo nel quale i prestidigitatori sono quelli che hanno in mano il potere, la ricchezza, il sapere che vorrebbero suscitare, in noi spettatori, l'impressione di trovarci a contatto con la realtà e non con una raffigurazione. Solo che non riescono per niente a divertirci.