La cronaca ci rimanda di continuo accadimenti che sono come tante pietre di inciampo per chi le voglia vedere, soffermarsi a riflettere e decidere da quale parte stare. Sono del parere che il mondo potrà cambiare in meglio solo quando ciascuno di noi saprà sentire, come scriveva José Martì, sulla propria guancia lo schiaffo dato sulla guancia di un altro uomo.
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Ricevi le notifiche via email quando un nuovo intervento viene aggiunto in questa categoria.Strappati da violenza assassina
alla vita
in nome di un dio bestemmiato
e dalla volontà di sterminio
del nemico,
vaghiamo in un cielo,
ora vuoto,
dal quale anche Dio
è esiliato
ed in pianto.
Che m’importa sapere chi ha sparato?
Sono morti innocenti già feriti
scacciati,
scioccati,
sconvolti.
Sono morti chi li curava,
li accoglieva,
chi aveva conservato PIETÀ
in un mondo ributtante
dilaniato da odio e violenza,
nel quale custodire umanità
è l’unico antidoto
alla guerra che è criminale.
Sei silente, Dio dei perdenti,
dei morti trucidati durante la festa
dentro casa, nel letto.
Sei silente Dio dei perdenti
massacrati dal cielo, da terra, dal mare
per vendetta.
Sei silente Dio dei perdenti
invocato, pregato, celebrato
con nomi e in lingue diverse
intese ad arruolarti su fronti
contrapposti.
Sei silente Dio dei perdenti,
dei bambini innocenti – oh i bambini! -
gli unici ancora in grado di udire
la tua voce,
ma impediti dai “grandi” di parlare.
Sei silente Dio dei perdenti
dentro questo frastuono di voci
babeliche incapaci di dialogare.
Sei silente perché puoi solo una cosa:
muovere noi ad osare la Pace.
E noi, oggi, forse somigliamo
agli sparuti rondoni che intrecciano voli
qui, attorno a casa.
Non sanno che fare?
dove andare?