La risposta di Caino a Dio, che in Genesi risuona come rifiuto all’impegno di responsabilità che l’essere parte della stessa umanità, comporta, è la medesima che è risuonata ininterrottamente nel corso della storia e che tutt’ora risuona, talvolta sinistramente, magari ammantata persino da giustificazioni di carattere religioso. Eppure, a ben guardare, siamo geneticamente fatti per l’empatia: quindi costituiti, predisposti per la compassione; per la comprensione e la solidarietà verso i nostri simili. Segno che l’occuparsi della felicità degli altri, è parte integrante del nostro essere uomini e viene prima ancora di ogni teorizzazione etica o morale.
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Ricevi le notifiche via email quando un nuovo intervento viene aggiunto in questa categoria.È fuoco che divampa dal cuore.
È speranza che aleggia
dal cielo
e che nasce da vicoli stanchi, affamati
privati di senso e futuro…
… È richiesta di vita!
È desiderio vigoroso di poter finalmente
CONTARE.
Non esser più SUDDITI, ma CITTADINI
sovrani
È richiesta di assidersi al tavolo
dove serve Dignità,
Uguaglianza, Giustizia.
È domanda, richiesta, di rimettere
al centro ancora l’Uomo,
deponendo i potenti dai troni.
È un canto antico, eppure sempre
nuovo;
un canto di migliaia di giovani voci
represse, intimorite, zittite nel sangue,
ma non dome.
È un canto che ha nome
LIBERTÀ.
Martellano insistenti,
arrovellano la mente,
dipingono il mio
Volto:
di smorfie e di sorrisi.
Le mani le accarezzano;
le scacciano;
disputano afferrandole,
oppure le allontanano,
lasciandomi spossato.
Sono presenze scomode
che affollano i miei giorni;
son come pioggia insipida
raggi di sole smorto
guizzi di pesce viscido
morso di serpe infida.
… Poi mi accarezza il vuoto;
languido mi ristora
come fatal sorriso,
di dama a cavalier errante…
Dentro la mia armatura,
attendo nuovamente
il Drago…