La risposta di Caino a Dio, che in Genesi risuona come rifiuto all’impegno di responsabilità che l’essere parte della stessa umanità, comporta, è la medesima che è risuonata ininterrottamente nel corso della storia e che tutt’ora risuona, talvolta sinistramente, magari ammantata persino da giustificazioni di carattere religioso. Eppure, a ben guardare, siamo geneticamente fatti per l’empatia: quindi costituiti, predisposti per la compassione; per la comprensione e la solidarietà verso i nostri simili. Segno che l’occuparsi della felicità degli altri, è parte integrante del nostro essere uomini e viene prima ancora di ogni teorizzazione etica o morale.
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Ricevi le notifiche via email quando un nuovo intervento viene aggiunto in questa categoria.Un mostro ti ha morsa
sul collo,
azzannata come Vampiro.
Ti ha tolto,
assieme al respiro,
l’innocenza
di un sogno…
che era ancora
da sognare.
Tragica morte.
Chi può dire il dolore,
Giovanna,
per questo tuo immotivato
ammazzamento?
Che cercava, il tuo aggressore?
Cosa aveva nella testa,
quando ti ha
presa,
scaraventata per terra,
percossa,
violata,
ammazzata?
Come può una persona
arrivare a far questo?
Un dolore sì tanto,
ha bisogno di lacrime
-come torrenti-
per essere pianto;
e di raccolto silenzio.
Di giustizia, ha bisogno.
Ed invece è arrivata la solita,
stolida,
stupida,
belluina,
vendetta.
Inermi e innocenti;
come te, persone normali.
Hanno pagato
-pagato?-
il prezzo che si arrogano
tutti i mostri: stranieri o italiani.
Forse un timido raggio di sole,
resta ancora nel buio,
del momento presente:
il tuo sorriso; il coraggio di molti,
la volontà di un mondo migliore,
più umano, fraterno;
più vero.
“Se si crede in qualche cosa,
bisogna andare fino in fondo”
L’avevi detto tu;
… ed eri soltanto un uomo.
Che amava vivere.
Non certo eroe
o creatura altra;
soltanto un uomo.
Con una fede grande
da spendere per noi.
I perdenti stanno altrove.
Sono quelli che hanno ucciso
togliendovi agli affetti;
quelli più cari.
Giovanni e Francesca,
Rocco con Vito e Antonio
sono nostri;
di noi tutti.
Lo strazio è grande;
ed è impresso,
come sigillo,
nei cuori.
Non basta il dolore;
serve cambiare
Giustizia è amore!
Ed ora a voi o sciagurati,
menti vili;
di morte ideatori!
A vomito vi venga
ogni potere
col sangue e con l’odio
acquisito.
Bruci col fuoco
ogni vostro festino.
Il vento disperda
ogni facile vostro
guadagno.
E questo fino a quando,
piegati in ginocchio,
toccati nel cuore,
a noi tutti
chiederete: perdono.
Il Cielo,
che è pur buono,
vi renda coscienti del male!
Vi liberi dagli idoli ciechi,
rinasca in voi l’Uomo
che avete nascosto
nel cuore.
Non rigettate l’offerta
che vi è data in quest’ora
di dolor di ciascuno.