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Ultima modifica Domenica 24 Aprile 2011 08:08
15 dic 2010
GIGANTI COI PIEDI D'ARGILLA
Scritto da Piergiorgio |
Letto 4066 volte | Pubblicato in Il mio blog
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Quello al quale abbiamo assistito ieri in Parlamento, è senza alcun dubbio uno spettacolo indecoroso. Si è soliti affermare che ogni popolo ha la classe politica che si merita. Mi pare una affermazione banale. Francamente con tutti i limiti e i difetti che mi riconosco e con quanti altri mi volessero attribuire, fatico non poco a ritenere valido l’assunto di cui sopra e immagino che siano milioni gli italiani che non si riconoscono per nulla in tutti quei politici che ieri hanno dato spettacolo di inciviltà.

Certamente non si riconoscono le tante persone che faticano ad arrivare a fine mese; i tanti giovani che si sentono derubati del loro futuro, i disoccupati, i precari, quanti operano quotidianamente in ogni ambiente di vita e di lavoro per creare una società migliore più giusta, tutti coloro che non fanno della volgarità, dell’insulto il loro stile di vita. Coloro che non credono che si possano comprare e vender ideali, coloro che hanno fatto della non violenza uno stile di vita e di pensiero. Insomma credo che in Italia ci sia una classe politica che non ci merita come popolo, piuttosto che il contrario. Non è il caso, però, di scoraggiarsi. La strada per uscire dal pantano nel quale ci troviamo è certamente ancora lunga. Dovremo sostenere ancora molte battaglie; i giganti con i piedi d’argilla prima o poi cadranno, come è sempre accaduto nella storia. Purtroppo lasceranno molte macerie, che toccherà a noi rimuovere e su quelle ricostruire. L’arroganza del potere, e di quanti se ne fanno interpreti, è sempre stata smisurata e solitamente inversamente proporzionale al valore di chi lo detiene. Però nessun potere alla lunga ha mai potuto opporsi all’anelito profondo che c’è nel cuore di ogni persona onesta; ed alla fine ha sempre dovuto soccombere. Nonostante all’orizzonte si addensino ancora molte nubi minacciose, non perdo la speranza in un futuro tutto da costruire, nel quale sia possibile vivere da protagonisti e non da sudditi blanditi con promesse mirabolanti o circuiti come degli incapaci. Un futuro nel quale torni a lumeggiare la ragione, accanto all’impegno coerente di molti per rendere il vivere di tutti più decente e nel quale siano bandite tutte le forme di sopruso; messe al bando corruttele e corruttori; ristabilita l’equità nella giustizia; combattuta l’illegalità diffusa dei più forti e fatta pace tra i diversi, attraverso il riconoscimento sostanziale del diritto a vivere in modo dignitoso di ogni persona, qualunque sia il colore della pelle, la religione o il credo politico di ciascuno.

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