Siamo giustamente preoccupati perché l’epidemia da Covid pare non cessare mai. Siamo stanchi e stressati per le limitazioni che dobbiamo sopportare. In tanti siamo sfiduciati e abbiamo problemi economici.
In tanti non riusciamo a vedere una luce oltre il buio che ci avvolge. In questa situazione è del tutto normale che crescano rabbia a frustrazione e che il tutto possa perfino sfociare in episodi di aggressività. Avremmo bisogno di rassicurazioni, di chiarezza e di verità sullo stato delle cose e su quanto è legittimo attendersi in tempi brevi e medio lunghi. Invece ci capita di assistere al pontificare di persone che, anche “dall’alto” del loro sapere si contraddicono l’un l’altro contribuendo ad aumentare confusione e sfiducia tanto da indurre molti a non credere più a nessuno e ad agire o in modo irresponsabile oppure chiudendosi in un isolamento sterile foriero di possibili patologie psichiche. Se a tutto questo aggiungiamo che per come ci viene narrata la realtà del momento presente sembra quasi che gli unici a soffrire siamo soltanto noi, ne esce un quadro del tutto distorto che contribuisce ulteriormente ad aggravare lo smarrimento dei più. Invece dovremmo poter contare su una informazione di qualità in grado di mostrarci che pur essendo dolorosamente colpiti non siamo, tra la popolazione mondiale, quelli che stanno peggio. E non si tratta certo di dire che mal comune è mezzo gaudio, ma molto più semplicemente di ricordarci che se da noi, pur con tutti i limiti che ben conosciamo, tuttavia si sta operando per offrire una soluzione possibile in grado di trarci fuori dalle difficoltà nelle quali versiamo, esistono luoghi, persone, popoli interi che semplicemente non hanno e non avranno chissà per quanto tempo, nessuno degli strumenti atti a contenere e contrastare l’epidemia. Mancano di tutto: dalle mascherine, agli ospedali, dai servizi igienici essenziali, all’acqua per lavarsi. Quanto ai vaccini per loro sono soltanto un miraggio. A questo poi va aggiunto, per colmo di sventura, che sovente sono governati da personaggi, come ad esempio Bolsonaro in Brasile, arroganti e del tutto disinteressati alla salute e al benessere della popolazione. Se è vero che la messa a punto in tempi rapidi di un vaccino contro il Covid è stata possibile grazie ad una sinergia tra molti, nuova e impensabile fino a ieri, così come le risorse economiche messe a disposizione per questo scopo, rimane pur sempre vero e inaccettabile quanto accaduto dopo e che prosegue tutt’ora: il prevalere di logiche di mercato e di interessi privati e di parte che non consentono di rendere fruibili per tutti i vaccini realizzati. I poveri, come sempre, rimangono confinati all’ultimo posto; ad attendere un domani che non si sa quando giungerà. Ma tra noi e loro s’eleva alta una siepe che impedisce vedersi e forse, Dio non voglia, non abbiamo neppure l’interesse a vedere.