Ampiamente pronosticato il risultato delle elezioni politiche tenute nella giornata di ieri, lascia l’amaro in bocca soltanto a chi immaginava un improbabile risultato diverso.
Non c’è motivo per rassegnarsi o abbandonarsi allo sconforto, piuttosto prender atto dell’accaduto e provare a rimediare. Come? Anzitutto ammettendo la sconfitta e poi, con umiltà e dedizione, ricominciare a ricostruire tornando ad occuparsi dei reali problemi che vivono tantissime persone, cercando di offrire proposte di soluzione che siano nel segno di una visione di società e di vita alternative a quelle che presumibilmente si accinge a sfornare la destra. Attardarsi a rinfacciarsi colpe vere o presunte da parte delle forze che si definiscono progressiste, tramite faide interne alle stesse o tra loro, farebbe solo il gioco dei vincitori provvisori del momento. Anche percorrere la strada della demonizzazione dei vincitori avrebbe il fiato corto. Non c’è bisogno di dipingere di nero il diavolo, quanto mostrare che è possibile e auspicabile seguire, non tanto persone, quanto idealità diverse, più luminose, belle, buone e impegnative. Insomma il buono, il giusto, il bello e il vero è da praticare e, se ci si riesce, e nella misura che lo si pratica, è sponsor di se stesso molto più che l’ acrimonia verso ciò chi si reputa il contrario. Quanto a quanti hanno vinto le elezioni, va detto che hanno tutto il diritto di provare a governare il nostro Paese, ma sappiano che non sono i padroni dell’Italia. Su questo mi auguro che tutti i cittadini veglino. Governare significa passare dai tanti NO detti e gridati ad altrettanti SÌ che significano scelte inderogabili su moltissime questione, ed è sui veri nodi da sciogliere che si misurerà quanto prima la loro capacità di dare risposte cogenti e anche – cosa per niente scontata – capacità di unità nella differenza che comunque la si pensi, contraddistingue anche i partiti usciti vincitori da queste competizioni. Il tempo dirà quanto sono capaci di rispondere ai bisogni del Pese e della gente e quanto durerà la loro azione di governo. Quanto agli ignavi che hanno preferito rimanere alla finestra a guardare anziché esprimersi con la scheda elettorale, facendo una scelta di campo comunque, sarà meglio che tacciano. Buona parte di elettori italiani a me pare siano rappresentati da persone che credono molto più ai tarocchi, alla lotteria e alla fortuna che cittadini maturi e responsabili, coscienti dei propri diritti ma anche dei propri doveri, diversamente non so come spiegarmi il loro attribuire consenso al messia di turno individuato nel corso del tempo in Berlusconi, in Renzi, in Salvini, in Grillo e oggi la Meloni. Pare che godano ad essere comandati. Contenti loro! Personalmente preferisco una politica in cui conta il collettivo e in cui il leader è solo rappresentativo di una scelta dibattuta e condivisa e pro tempore. Buona vita a tutti.