Ormai non è più soltanto il mare a costituire una via di morte per quanti sfuggono da situazioni di vita impossibili. Si è aggiunto pure il deserto.
Non che prima di oggi non fosse anche quello già percorso da persone in cammino verso un altrove perseguito a prezzo di dolore e morte, soltanto che adesso, più che in passato, si sono aggiunti muri invalicabili costituiti da respingimenti da parte di forze di polizia e/o di milizie pagate da noi perché si occupino di respingere verso morte certa i disperati che noi non vogliamo accogliere. Si afferma senza vergogna che ciò che si intende perseguire sono i trafficanti di uomini ma, come si è sempre fatto, sono proprio sovente costoro a beneficiare, direttamente o indirettamente, dei cospicui finanziamenti che noi, paesi occidentali, forniamo a Paesi ai quali chiediamo di fare il lavoro sporco per noi. È quanto accade da sempre in Libia, è il lavoro che abbiamo appaltato alla Turchia ed ora è quanto stiamo realizzando con la Tunisia. Tutti Paesi, lo sappiamo bene, retti da consolidate democrazia, rispettose dei diritti umani. Viene il voltastomaco soltanto a pensarci. Indigna vedere quanto i nostri governanti sia a livello nazionale sia a livello europeo siano prodighi di sorrisi, strette di mano e pacche sulle spalle ai loro pari, capi di governo dei Paesi ai quali viene chiesto di sigillare nel silenzio e possibilmente nell’invisibilità il grido di dolore, i volti e i corpi di questi nostri fratelli e sorelle che hanno l’unico torto di voler vivere e vivere con dignità.
Allo stesso tempo non si lesinano risorse sulle spese militari, la produzione e il commercio delle armi. Sempre i nome della democrazia e del diritto, sia chiaro. Che ne siamo consapevoli o meno è in nome del diritto, il nostro, che concorriamo all’uccisione di tante persone nel mondo e abbiamo pure l’ardire di definirci gli eredi della civiltà occidentale e pure cristiani. Forse lo siamo religiosamente, ma non certo esistenzialmente. Dovremmo anzi vergognarci di dirci seguaci del Nazareno e se lo facciamo, dobbiamo sapere che stiamo bestemmiando il nome santo di Dio.