Piergiorgio
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Ricevi le notifiche via email quando un nuovo intervento viene aggiunto in questo blog.Un sogno di libertà K2_UNPUBLISHED
Mi sono alzata nel cuore
della notte
in preda all’ansia e all’ispirazione.
E ho dipinto,
fasciata dal silenzio,
sulla parete che mi sta di fronte,
il mondo mio; lo stesso che ho lasciato
fuori.
È un prato verde baciato dall’orizzonte:
infinito; senza nessuna sponda…
… Senza nessun rimando.
Poi, sdraiata sulla mia branda,
ho atteso nuovamente l’alba:
sferragliar di chiavi,
imprecazioni,
brusii,
maledizioni.
Erano tutti suoni attesi,
per completare la mia composizione
Capodanno di sangue ad Alessandria d’Egitto K2_UNPUBLISHED
Ancora grondano
sangue
i giorni dell’uomo.
Ancora è il fiele dell’astio,
il livore omicida,
ad aprire le danze,
in questo inizio d’ anno.
Mi sono tutti Fratelli:
i morti,
i feriti,
gli straziati nel cuore.
E non solo, perché anch’essi cristiani.
Lo sono perché inermi persone.
… Come tutte le vittime,
in ogni parte del globo.
Perché avevano in comune,
con me,
l’ amore alla Vita:
un sogno ancora da sognare.
Un desiderio soltanto abbozzato,
di essere dono
per gli altri…
E il loro canto si faceva preghiera;
la loro fede,
speranza di giorni migliori…;
per ciascuno.
… E anche perdono.
Anche per quanti
hanno il vuoto,
che dentro li avvolge
nel buio,
e che chiamano,
bestemmiando,
col nome di dio.
A Lisa K2_UNPUBLISHED
Morire a vent’anni,
si può?
E poi ancora:
a quel modo,
e perché?
Un sorriso
da bimba
trasognata,
in un corpo
più vecchio
di te.
Eri questo,
ai miei occhi.
Non capivo,
e con rabbia impotente,
guardavo ai tuoi giorni.
Avrei opposto
il mio corpo
alla morte,
con duello sincero,
se soltanto avessi
potuto...
Ma il sentiero su cui
camminavi
è sentiero assai arduo
per tutti
E’ il sentiero della vita;
sentiero di
libertà.
Relizane (Algeria 3 gennaio 1998) K2_UNPUBLISHED
“Mi hanno calpestata,
dappertutto;
erano in tanti a farlo.
Poi mi hanno
colpita
al ventre
con ascia.
Non so come,
sono viva.”
Povera
inerme
sorella
Taos.
Sedici anni
son pochi,
per vivere tanta
tragedia.
Chi muove le menti
le mani,
chi il cuore
di tanto assassini?
E perché?
A chi giova
tanto sangue
versato
sull’altare del nulla
più assurdo;
corpi squarciati,
violati,
quasi fossero
bestie al macello?
Algeria mattatoio
infinito!
Grido soffocato
due volte:
nel buio dagli assassini,
a occidente
dal silenzio interrotto
solo a tratti,
quando anche
il deserto più spoglio,
si fa grido
domanda
perché.
Poi,
cade ancora il silenzio,
come manto che copra
ogni cosa.
Fino al prossimo
Grido...
Bambini di guerra K2_UNPUBLISHED
Non chiedermi perché,
non ho risposta.
Né ti so dire
se un’alba
sorgerà
senza cannone;
se mai sarà possibile
che giochi ancora.
Fermati e osserva:
riempiti di me
la mente e il cuore:
questo mio strazio
questo dolore
Poi, chiediti,
se ti sia lecito
chiamarti
fuori.
26 agosto 1992 K2_UNPUBLISHED
Le lacrime
non bastano
per lenire le ferite.
Sono tanti,
i perché senza risposta.
In questo mezzogiorno, s’è fatto buio fitto;
… come al Calvario.
Il sole si è oscurato,
e muore ancora l’Uomo,
ogni figlio di Uomo:
Bosnia Erzegovina,
Serbia,
Somalia,
Iraq,
Sudan,
Afganistan…
Giù, giù fino a Rostoh,
nella inquieta e ricca
Germania.
Sono i Gòlgota di oggi.
……….
Si muore al Sud di oppressione e fame;
si muore al Nord
perché di altro colore.
Sequenze interminabili:
di sofferenze
di agonie
di morti.
Occhi innocenti
e muti
al cielo sono rivolti.
Giù nei Pretori,
si gioca ancora a carte;
si gioca su chi puntare.
Beffardi chiedono:
“Sono forse io, il custode di mio fratello?”
Cristo, che della storia sei Signore,
lascia il tuo cielo; lascialo e torna
a stare in mezzo a noi.
A camminare lungo le nostre vie.
Per queste strade polverose e sfatte.
Oh Dio che liberi e rinnovi,
dona coraggio e forza
e fede ancora,
perché si faccian sangue e carne
a rifiorir la vita;
questa nostra povera vita,
questa che non abbiamo noi.
Ed il tuo Regno venga,
sempre ed anche ora.
Via d’Amelio K2_UNPUBLISHED
Ti ha raccolto,
sono certo,
l’Amico.
Ti ha portato
con Lui
fin lassù.
Il mio pianto
non sa ancora d’antico,
ora si mescola
a quello dei più.
Questi poveri morti
sono nostri,
di noi tutti
rimasti quaggiù
E’ un giardino fiorito
quel che vedo,
con i semi piantati di fresco
Fiorirà quanto prima;
siamo in tanti
a volerlo
La violenza
futuro
non ha.
Strage di Capaci (24 maggio 92) K2_UNPUBLISHED
“Se si crede in qualche cosa,
bisogna andare fino in fondo”
L’avevi detto tu;
… ed eri soltanto un uomo.
Che amava vivere.
Non certo eroe
o creatura altra;
soltanto un uomo.
Con una fede grande
da spendere per noi.
I perdenti stanno altrove.
Sono quelli che hanno ucciso
togliendovi agli affetti;
quelli più cari.
Giovanni e Francesca,
Rocco con Vito e Antonio
sono nostri;
di noi tutti.
Lo strazio è grande;
ed è impresso,
come sigillo,
nei cuori.
Non basta il dolore;
serve cambiare
Giustizia è amore!
Ed ora a voi o sciagurati,
menti vili;
di morte ideatori!
A vomito vi venga
ogni potere
col sangue e con l’odio
acquisito.
Bruci col fuoco
ogni vostro festino.
Il vento disperda
ogni facile vostro
guadagno.
E questo fino a quando,
piegati in ginocchio,
toccati nel cuore,
a noi tutti
chiederete: perdono.
Il Cielo,
che è pur buono,
vi renda coscienti del male!
Vi liberi dagli idoli ciechi,
rinasca in voi l’Uomo
che avete nascosto
nel cuore.
Non rigettate l’offerta
che vi è data in quest’ora
di dolor di ciascuno.
In morte di Giovanna K2_UNPUBLISHED
Tragica morte.
Chi può dire il dolore,
Giovanna,
per questo tuo immotivato
ammazzamento?
Che cercava, il tuo aggressore?
Cosa aveva nella testa,
quando ti ha
presa,
scaraventata per terra,
percossa,
violata,
ammazzata?
Come può una persona
arrivare a far questo?
Un dolore sì tanto,
ha bisogno di lacrime
-come torrenti-
per essere pianto;
e di raccolto silenzio.
Di giustizia, ha bisogno.
Ed invece è arrivata la solita,
stolida,
stupida,
belluina,
vendetta.
Inermi e innocenti;
come te, persone normali.
Hanno pagato
-pagato?-
il prezzo che si arrogano
tutti i mostri: stranieri o italiani.
Forse un timido raggio di sole,
resta ancora nel buio,
del momento presente:
il tuo sorriso; il coraggio di molti,
la volontà di un mondo migliore,
più umano, fraterno;
più vero.
Hina K2_UNPUBLISHED
Un mostro ti ha morsa
sul collo,
azzannata come Vampiro.
Ti ha tolto,
assieme al respiro,
l’innocenza
di un sogno…
che era ancora
da sognare.