
Piergiorgio
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Ricevi le notifiche via email quando un nuovo intervento viene aggiunto in questo blog.Tormento K2_UNPUBLISHED
E non c’è quiete;
non c’è pace.
Neanche a sera;
… neppure
la notte.
Ti distendi, accanto a me,
dentro il letto.
Mi stringi,
ti avvinghi;
mi schernisci beffardo.
Non mi fai respirare
un istante.
Solleciti la mente
con dispetto.
Mi penetri da dentro,
nel più intimo
recesso.
Infine,
esausto,
mi abbandoni,
ma è solo un
momento;
poi riprendi,
con mio ancora
più gran
scoramento.
Tramonto K2_UNPUBLISHED
Si smorza
la luce
e scendon
le ombre;
s’acquietano
dietro le case
Il cielo,
su in alto,
distende
il suo manto
che è di mille
colori.
Sera K2_UNPUBLISHED
Ogni giorno,
con passo
diverso,
s’accasa.
Fa ritorno,
stando in spalla
a ciascuno.
È come
negòssa;
porta dentro
il bottino
del giorno.
Passero K2_UNPUBLISHED
Là, sopra il vaso,
di gerani
ormai morti,
saltelli solingo.
Somigli
al servo
di casa.
A me,
che qui dentro,
ti osservo
curioso,
rapito.
E ti sento
mio
coinquilino.
Viandante K2_UNPUBLISHED
E vado errando,
dacché è cominciato
il Giorno,
lungo sentieri,
talvolta sconosciuti
e impervi,
con dentro il cuore
sete e fame d’infinito.
E non si placa neanche a sera
quando, la Pace,
s’asside a tavola,
come negletta
ospite che tace.
Qui,
dentro casa,
nell’intimo profondo,
ascolta
e poi discorre,
sommessamente
rammentando,
il giorno che già muore,
e celebrando
della vita
il suo valore.
Emozioni K2_UNPUBLISHED
Gocce leggere
di pioggia,
e quel profumo
di terra che sale
e si spande
per l’aria.
Un vento
sottile
che accarezza
il mio volto:
carezza quasi
furtiva,
impalpabile
come ricordo.
Nel cielo,
nuvole
perse,
raminghe,
a indicare
un cammino.
Ottobre K2_UNPUBLISHED
Quel passo
un poco stanco,
quel silenzioso ansare,
io lo conosco.
Il volto tuo,
Ottobre,
mi è ben noto
e faccio festa
ora che sei tornato.
Raccontami ancora,
come tu sai,
di amori immaginati,
oppur sognati,
sui banchi della scuola.
Guardavo,
trasognato,
di tra i vetri
di finestre grandi
come occhi spalancati
sul mondo che era fuori,
del tuo mantello
i colori improvvisati,
cangiare
giorno a giorno.
E tu, briccone e complice,
col tuo sorriso
malizioso e scaltro,
a farmi cenni per seguirti
in groppa al tuo cavallo alato,
fantasticando
sopra scenari
sconfinati e insoliti,
e grandi,
come i miei sogni.
Occhi lucenti K2_UNPUBLISHED
E immaginavo,
dentro il tuo sguardo,
un mondo sconosciuto
eppure bello.
Di luce piena era fasciato,
e a tratti ne coglievo qualche sprazzo;
come attraverso le finestre di una casa,
quando a sera,
di fuori il buio fa più vera,
la luce che da dentro
la rivela.
Primo amore K2_UNPUBLISHED
Lo senti, ti scoppia
dentro;
è un desiderio
antico
quanto l’uomo.
Quando lo scopri,
è sempre
Unico
e quasi sempre
muore.
Ma poi rinasce:
non più fantastico
non più volubile
non più etereo
assomigliante
ad aquilone
che corra su
nel cielo,
guidato da una
mano incerta
di bambino.
Rimembranza K2_UNPUBLISHED
Tu.
Tu mi rubasti un sogno,
che pur mi era caro,
prezioso,
grande;
anche se ormai nascosto,
dentro i meandri,
di un pensiero
incerto.
Bastò il tuo sguardo birichino;
poche parole bisbigliate,
quasi furtive,
in quella sera complice
di maggio.
Lasciai ogni incertezza…
Con te nel cuore,
con dentro il cuore
te soltanto,
percorsi, solitario,
sentieri sconosciuti
e nuovi.
M’era compagna la fantasia,
con le lusinghe sue
e tanti sogni.
Il tuo sorriso… (Dio, il tuo sorriso!),
la luce che avevi dentro gli occhi,
le parole rubate lungo strada
all’imbrunire,
riempirono i miei giorni…
E non mi accadde più,
da allora.
Era l’armonia
totale;
la tenerezza
fatta vita;
… un’ubriacatura,
che io chiamavo
amore.