Piergiorgio
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Ricevi le notifiche via email quando un nuovo intervento viene aggiunto in questo blog.Maternità K2_UNPUBLISHED
Cresceva ora, lentamente,
come si cresce il grano nella spiga,
quel grumo piccolo di vita,
che seminammo un giorno,
assieme,
nel tuo ventre;
come nasconde il seme dentro il solco,
l’autunno il contadino,
aspettando che germogli a primavera.
E trasformavasi il tuo corpo giorno a giorno,
facendoti più bella;
di una bellezza nuova e misteriosa.
E dentro mutavamo anche noi due,
assieme alla creatura,
il cui volto ci era ignoto,
ma già amato tanto,
come il futuro nostro ancor sperato.
Io mi sentivo nuovo e forte molto,
accanto te che custodivi la sua vita,
come uno scrigno che racchiuda un gran tesoro.
…
Poi, venne al fine il giorno tanto atteso.
…
Fu con gran dolore per l’ evento,
che sbocciò, tra lacrime di gioia,
il tuo bambino
e figlio nostro.
Provai quel giorno un gran tormento,
accanto a te,
e una gran gioia.
Se ci ripenso, sento ancora, fremere di dentro,
la vita
come un grande sacramento.
Amarti K2_UNPUBLISHED
Mi specchio nei tuoi occhi
e mi percuote un fremito,
che mi attraversa subito.
Abbandonato all’impeto,
dei baci tuoi più teneri,
traboccano i miei sensi,
come spumeggia il vino,
nei tini dell’autunno.
Sotto il mio corpo turgido,
tu ti modelli tutta.
Per me tu ti fai concava,
nido accogliente, umido.
Assieme dentro la nuvola,
di Fantasia più fervida,
planiamo sopra prati:
vallate, colli, monti,
e poi cascate limpide;
fino a toccare il limite,
del desiderio puro.
Dentro, il tramonto or scende;
la pace è ormai raggiunta.
Ed è accogliente il perdersi,
in un abbraccio unico:
un corpo, un solo spirito;
un fiato, un sol pensiero.
Estasi K2_UNPUBLISHED
…e perdermi
dentro
il tuo sguardo
or divenuto
limpido,
come acqua
di ruscello
garrulo.
La grazia
del tuo volto
illumina,
lo sguardo mio
più tenero;
e ti trafigge
l’anima.
Abbandonati
all’ impeto
della passione,
fremono
i nostro corpi
all’unisono;
e poi giacciamo
estatici.
Torrente K2_UNPUBLISHED
Radici contorte;
limate dal tempo
e dai passi di molti,
ad indicare il cammino
del sentiero ritorto,
che sbocca su un ponte,
sospeso
nel vuoto.
Là in alto,
effluvio di luce
di un verde smeraldo,
che scende, e si frange,
tra massi possenti,
schiumando qui in basso
con voce di tuono.
La voce possente
sovrasta ogni cosa;
più oltre si perde,
si frange di luce,
brillando tra i sassi
che han color
di licheni.
Nevica K2_UNPUBLISHED
Cadono i fiocchi dall’alto:
lucenti, ovattati.
Turbinano liberi in cielo,
poi,
lievi e silenti,
si adagiano piano.
Ricopron la terra che è arida;
assetata.
Somigliano a tanti pensieri;
ognuno ha un suo tocco,
un’impronta diversa
dall’altro
….
Mi abbracciano,
mi fasciano come carezza
furtiva;
e mi parlano,
con voce
suadente,
di Amore;
di Dio.
Mare K2_UNPUBLISHED
S’è acquietato,
dopo un giorno
trambusto;
s’è disteso
allungando gli arti
che protende
qui
oltre la spiaggia.
Mi accarezza
con languida mano.
Mi solletica.
Pare invitarmi
a salpare
sulle onde,
quasi fossi
acquaplano.
Luna K2_UNPUBLISHED
T’han calpestata
gli uomini
fratelli,
un dì
ormai lontano;
disimparato.
Ma quando
dal tuo cielo,
lieta o triste,
ci osservi
dietro il velo
di una nube,
mi nasce
dentro
un sentimento,
che è di tenero
rispetto
e turbamento.
Acquerugiola K2_UNPUBLISHED
Ticchetta sulle foglie,
sulla verdura,
che pare ignorata qui
nell’orto,
quasi volesse dire,
con premura,
che è giunta l’ora
del trasloco.
Una fitta nebbiolina
l’accompagna,
quasi volesse stendere,
pietosa,
un manto ad attutire
quel rumore,
che segna ormai l’inizio
di clausura.
Trento K2_UNPUBLISHED
Bella,
questa mia città
di Trento!
Mi piace,
ancor fasciata
dal buio,
che sbadiglia nel risveglio
del mattino.
Negozi,
come occhi che indagano
furtivi,
passanti frettolosi,
operatori dei servizi,
sono intenti
a farle il trucco
per il dì.
Cantan merli
e altri piccoli
uccelletti
tra le fronde,
rispondono fontane
roche o garrule
d’intorno.
I miei passi sul selciato
lenti, lenti,
mi accompagnano
verso il giorno
che mi attende.